di Giuseppe Longo
Tanto tuonò che piovve.
E i fulmini e le saette scagliati dalla base leghista hanno fatto sbocciare, proprio nel primo giorno di primavera (!?), la nuova candidatura del Centrodestra per la guida del Friuli Venezia Giulia dopo il quinquennio DEM di Debora Serracchiani.
È dunque Massimiliano Fedriga, 37 anni, veronese di origine ma triestino d’adozione da quando era ragazzo, sul Carroccio da sempre e capogruppo uscente della Camera dove è stato un fedele interprete del nuovo corso salviviano, rivelatosi vincente ovunque e in particolar modo in questa Regione (26 per cento!). Tanto che, osservavo pochi giorni fa, il giovane Fedriga appariva come il candidato naturale per la nuova giunta Fvg. E la sua messa da parte per far posto alla ridiscesa in campo di Renzo Tondo, già governatore per due mandati, era stata mal digerita, anzi per niente, dai leghisti nostrani che in modo molto energico e deciso hanno alzato la voce contro le imposizioni romane. E l’altro giorno, all’arrivo di Matteo Salvini, hanno addirittura messo in moto i trattori. Una protesta della base che non poteva essere trascurata, sebbene i tempi fossero ormai strettissimi e il cambio di cavallo in extremis avrebbe anche potuto creare dei problemi.
Ma evidentemente meglio questi, deve avere ragionato Salvini, che affrontare una fronda sempre più folta e agguerrita che sicuramente non avrebbe votato Tondo nel segreto dell’urna. Il quale ha capito subito l’antifona e visti i mal di pancia, leghisti e no all’ interno del Centrodestra, riguardo alla sua candidatura già domenica scorsa si era detto disponibile a un passo indietro. Ed è quello che ha fatto con indubbia signorilità, assicurando comunque il suo pieno appoggio. D’altra parte, non va disconosciuto che non si sarebbe trattato di una passeggiata.
Ha vinto insomma la base che ha puntato i piedi contro le imposizioni di Roma, anche se va detto che il recupero di Fedriga è stato possibile scambiando il suo nome con la presidenza del Senato che Salvini ha ceduto a Forza Italia nel vertice di palazzo Grazioli ottenendo da Berlusconi il via libera per la sostituzione di Tondo che così domani parteciperà alla seduta inaugurale del Parlamento. Credo che per lui sia meglio così: meglio il certo per l’incerto.
Avanti dunque con Massimiliano Fedriga. Se sarà premiato dagli elettori e riuscirà a battere gli avversari del Partito democratico e di Cinque stelle – mantenendo il trend delle politiche per il Centrodestra la cosa dovrebbe essere fattibile senza difficoltà – dovrà ovviamente lasciare il posto appena riconquistato a Montecitorio: gli subentrerà Aurelia Bubisutti, tolmezzina come Tondo.
Sarebbe, se la memoria non m’inganna, un fatto inedito per il capoluogo carnico essere rappresentato da ben due parlamentari, ancorché dello stesso schieramento.