20 giugno 2020
– Art. in lingua originale: A Brief History of Antifa: Part I – Traduzioni di Angelita La Spada –
Prove empiriche e aneddotiche mostrano che gli Antifa dispongono di una rete eccellente, che questa rete è mondiale ed è molto ben finanziata. La loro struttura organizzativa è orizzontale con decine e forse centinaia di gruppi locali.
- L’obiettivo a lungo termine dichiarato dagli Antifa, tanto in America quando all’estero, è quello di stabilire un ordine comunista mondiale. Negli Stati Uniti, il loro obiettivo immediato è finalizzato a causare la rovina dell’amministrazione Trump.
- Una tattica comune utilizzata dagli Antifa negli Stati Uniti e in Europa è ricorrere alla violenza estrema e alla distruzione della proprietà pubblica e privata per provocare la reazione della polizia, che poi sarà la “prova” che il governo è “fascista”.
- Gli Antifa non sono soltanto tollerati ufficialmente, ma vengono pagati dal governo tedesco per combattere l’estrema destra. – Bettina Röhl, giornalista tedesca, Neue Zürcher Zeitung, 2 giugno 2020.
- “Per codardia, gli Antifa si coprono il viso e tengono segreti i loro nomi. Minacciano costantemente violenza e aggressioni ai danni di politici e agenti di polizia. Promuovono una politica finalizzata a provocare danni insensati alla proprietà che ammontano a ingenti somme. – Bettina Röhl, giornalista tedesca, Neue Zürcher Zeitung, 2 giugno 2020.
Una tattica comune utilizzata dagli Antifa negli Stati Uniti e in Europa è ricorrere alla violenza estrema e alla distruzione della proprietà pubblica e privata per provocare la reazione della polizia, che poi sarà la “prova” che il governo è “fascista”. Nella foto: un anziano fugge dopo essere stato brutalmente picchiato dai membri di Antifa di Rose City, il 29 giugno 2019, a Portland, in Oregon. (Foto di Moriah Ratner/Getty Images) |
Il procuratore generale degli Stati Uniti William Barr ha accusato gli Antifa – un movimento “antifascista” militante – di essere all’origine della violenza che è scoppiata alle manifestazioni di protesta organizzate negli Stati Uniti a seguito della morte di George Floyd. “La violenza istigata e messa in atto dagli Antifa e da altri gruppi simili connessi alle rivolte è terrorismo domestico, e sarà trattato di conseguenza”, ha dichiarato il procuratore generale.
Barr ha inoltre affermato che il governo federale aveva le prove del fatto che gli Antifa “hanno deviato” le legittime manifestazioni di protesta in tutto il Paese per “compiere iniquità, rivolte violente, appiccare incendi dolosi, saccheggiare attività commerciali, distruggere beni pubblici e sferrare attacchi contro rappresentanti delle forze dell’ordine e perfino contro passanti innocenti e per perpetrare l’uccisione di un agente federale”. Precedentemente, il presidente americano Donald J. Trump aveva dato istruzioni al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di designare gli Antifa come un’organizzazioni terroristica.
Accademici e organi di informazione simpatizzanti di Antifa hanno obiettato che il gruppo non può essere classificato come un’organizzazione terroristica perché è un movimento di protesta vagamente definito, privo di una struttura centralizzata. Mark Bray, un apologeta degli Antifa in America e autore del libro “Antifa: The Anti-Fascist Handbook”, afferma che gli Antifa “non sono un’organizzazione coerente dotata di un ordine gerarchico”.
Prove empiriche e aneddotiche mostrano che gli Antifa dispongono di una rete eccellente, che questa rete è mondiale ed è molto ben finanziata. La loro struttura organizzativa è orizzontale con decine e forse centinaia di gruppi locali. Non sorprende che il Dipartimento di Giustizia statunitense investighi su un certo numero di individui legati agli Antifa per cercare di mettere a nudo la più vasta struttura dell’organizzazione
Negli Stati Uniti, l’ideologia degli Antifa, le loro tattiche e i loro obiettivi, non hanno niente di nuovo, sono la copia degli Antifa d’Europa, dove vengono definiti in varie forme come gruppi antifascisti, e sono attivi quasi ininterrottamente da un secolo.
Cosa sono gli Antifa?
Antifa è un movimento insurrezionale transnazionale che tenta, spesso ricorrendo alla violenza estrema, di sovvertire la democrazia liberale, con l’obiettivo di rimpiazzare il capitalismo mondiale con il comunismo. L’obiettivo a lungo termine dichiarato dagli Antifa, tanto in America quanto all’estero, è quello di stabilire un ordine comunista mondiale. Negli Stati Uniti, il loro obiettivo immediato è finalizzato a causare la rovina dell’amministrazione Trump.
Gli Antifa considerano l’applicazione delle leggi un pilastro dell’ordine stabilito. Una tattica comune utilizzata dagli Antifa negli Stati Uniti e in Europa è ricorrere alla violenza estrema e alla distruzione della proprietà pubblica e privata per provocare la reazione della polizia, che poi sarà la “prova” che il governo è “fascista”.
Gli Antifa affermano di opporsi al “fascismo”, un termine peggiorativo che spesso utilizzano per screditare coloro che hanno convinzioni politiche opposte. Il significato tradizionale di “fascismo”, come definito dal dizionario Webster, è “un sistema totalitario guidato da un dittatore e che evidenzia un nazionalismo aggressivo, una politica militarista e spesso razzista”.
Gli Antifa fanno propria la definizione marxista-leninista di fascismo che lo identifica con il capitalismo. Secondo il gruppo tedesco Antifa, Antifaschistischer Aufbau München, “la lotta contro il fascismo si vince solo quando il sistema capitalista è stato distrutto e una società senza classi è stata instaurata”.
La BfV, l’agenzia di intelligence interna tedesca, in un rapporto speciale sull’estremismo di Sinistra, osserva che:
“La lotta degli Antifa contro gli estremisti di destra è uno specchietto per le allodole. Il reale obiettivo rimane lo ‘Stato democratico borghese’, che, nell’ottica degli estremisti di Sinistra, accetta e promuove il ‘fascismo’ come una possibile forma di governo e pertanto non lo combattono a sufficienza. In fin dei conti, gli Antifa sostengono che il ‘fascismo’ è radicato nelle strutture sociali e politiche del ‘capitalismo’. Perciò gli estremisti di Sinistra, nelle loro attività ‘antifasciste’, si concentrano soprattutto sull’eliminazione del ‘sistema capitalista'”.
Matthew Knouff, autore di An Outsider’s Guide to Antifa: Volume II, spiega così l’ideologia Antifa:
“La filosofia di base degli Antifa focalizza l’attenzione sulla battaglia fra tre forze fondamentali: il fascismo, il razzismo e il capitalismo. Tutte e tre tali forze sono connesse tra loro (…) con il fascismo che viene considerato l’espressione finale o uno stadio del capitalismo, che, a sua volta, è un mezzo per opprimere e con il razzismo inteso come un meccanismo oppressivo legato al fascismo”.
In un saggio, intitolato “What Antifa and the Original Fascists Have In Common” (“Ciò che gli Antifa e i fascisti autentici hanno in comune”), Antony Mueller, un professore tedesco di Economia titolare di una cattedra universitaria in Brasile, descrive come l’anticapitalismo militante degli Antifa camuffato da antifascismo rivela il proprio fascismo:
“Dopo che la Sinistra si è appropriata del concetto di liberalismo e ha trasformato il termine nell’opposto del suo significato originale, il movimento Antifa utilizza una falsa terminologia per dissimulare la sua vera agenda. Pur definendosi ‘antifascista’ e dichiarando il fascismo come proprio nemico, Antifa è principalmente un movimento fascista.
“I militanti Antifa non lottano contro il fascismo, ma sono loro stessi rappresentanti autentici del fascismo. Il comunismo, il socialismo e il fascismo sono accomunati dall’anticapitalismo e dall’antiliberalismo.
“Il movimento Antifa è un movimento fascista. Il nemico di questo movimento non è il fascismo, ma la libertà, la pace e la prosperità”.
Le origini ideologiche del movimento Antifa
Le origini ideologiche del movimento Antifa possono essere fatte risalire all’Unione Sovietica, circa un secolo fa. Nel 1921-1922, l’Internazionale Comunista (Comintern) elaborò la cosiddetta tattica del Fronte Unito per “unificare gli sforzi delle masse lavoratrici attraverso la mobilitazione e l’organizzazione” (…) “a livello internazionale e in ogni Paese” contro “il capitalismo” e “il fascismo”: due termini che spesso venivano usati in modo intercambiabile.
Il primo gruppo antifascista al mondo, Arditi del Popolo, venne fondato in Italia nel giugno del 1921 per opporre resistenza all’ascesa del Partito Nazionale Fascista di Benito Mussolini, partito che a sua volta fu fondato per impedire un’eventuale rivoluzione bolscevica in Italia. Buona parte dei 20 mila comunisti e anarchici si unirono in seguito alle Brigate internazionali durante la Guerra civile spagnola (1936-1939).
In Germania, il Partito comunista tedesco istituì nel luglio del 1924 il gruppo paramilitare Roter Frontkämpferbund (Lega dei combattenti del Fronte rosso). Il gruppo venne interdetto a causa della sua violenza estrema. Molti dei suoi 130 mila membri continuarono le loro attività nella clandestinità o in seno alle organizzazioni locali sorte in seguito, come la Kampfbund gegen den Faschismus (Alleanza nella lotta contro il fascismo).
In Slovenia, il movimento militante antifascista TIGR (acronimo di Trst, Istra, Gorica e Reka/Rijeka, nomi sloveni e croati di Trieste, Istria, Gorizia e Fiume, N.d.T.) fu fondato nel 1927 per opporsi all’italianizzazione delle aree abitate da una popolazione di etnia slovena dopo la caduta dell’Impero austro-ungarico. Il gruppo, che venne sciolto nel 1941, era specializzato nell’assassinio di poliziotti e militari italiani.
In Spagna, il Partito comunista istituì le Milicias Antifascistas Obreras y Campesinas (Milizie operaie e contadine antifasciste), che erano attive negli anni Trenta.
Il moderno movimento Antifa trae il proprio nome da un gruppo chiamato Antifaschistische Aktion, fondato nel maggio del 1932 dai leader stalinisti del Partito comunista tedesco. Il gruppo venne creato per combattere i fascisti, un termine usato dal partito per designare tutti gli altri partiti politici pro-capitalisti della Germania. Antifaschistische Aktion aveva come unico e solo obiettivo quello di abolire il capitalismo. I 1.500 militanti del movimento entrarono nella clandestinità nel 1933, anno dell’ascesa al potere dei nazisti.
Un opuscolo in tedesco – “80 Jahre Antifaschistische Aktion” (“Ottant’anni d’azione antifascista”) – descrive nei minimi dettagli la storia del movimento Antifa dalle sue origini ideologiche negli anni Venti fino ai nostri giorni. Nel documento si afferma:
“L’antifascismo è sempre stato fondamentalmente anticapitalista. Ecco perché il simbolo dell’ Antifaschistische Aktion non ha mai perso il suo potere ispiratore. (…) L’antifascismo è più una strategia che un’ideologia”.
Durante il periodo post-bellico, il movimento Antifa tedesco riapparve sotto varie identità tra cui il movimento di protesta studentesca radicale degli anni Sessanta e i gruppi insurrezionali di Sinistra attivi durante gli anni Settanta, Ottanta e Novanta.
La RAF – Rote Armee Fraktion (Frazione dell’Armata Rossa), nota anche come Baader-Meinhof Gang, era un gruppo marxista di guerriglia urbana che perpetrò omicidi, attentati dinamitardi e rapimenti al fine di istigare la rivoluzione nella Germania occidentale, che il gruppo considerava un retaggio fascista dell’era nazista. In trent’anni, la RAF uccise più di trenta persone, ferendone più di duecento.
Dopo la caduta del governo comunista nella Germania orientale, nel 1989-1990, si scoprì che la RAF era stata addestrata, rifornita e aveva ricevuto protezione dalla Stasi, la polizia segreta dell’ex regime comunista.
John Philip Jenkins, professore emerito di Storia presso la Baylor University, afferma che le tattiche della RAF sono simili a quelle utilizzate oggi da Antifa:
“L’obiettivo della loro campagna terroristica era quello di innescare una risposta aggressiva da parte del governo, che secondo i membri del gruppo avrebbe scatenato un movimento rivoluzionario più ampio”.
Ulrike Meinhof, fondatrice della RAF, spiegava la relazione esistente tra l’estremismo violento di Sinistra e la polizia dicendo: “Chi porta l’uniforme è un maiale, non un essere umano. Ciò significa che non dobbiamo parlare con chi porta l’uniforme. Ed è certo che si può sparare”.
Bettina Röhl, una giornalista tedesca e figlia della Meinhof, sostiene che gli Antifa di oggi rappresentano una continuazione della Frazione dell’Armata Rossa. La differenza principale è che diversamente dalla RAF gli Antifa hanno paura di rivelare la loro identità. In un saggio pubblicato a giugno di quest’anno dal quotidiano svizzero Neue Zürcher Zeitung, la Röhl ha inoltre attirato l’attenzione sul fatto che gli Antifa non sono soltanto tollerati ufficialmente, ma vengono pagati dal governo tedesco per combattere l’estrema destra:
“La RAF ha idolatrato le dittature comuniste in Cina, nella Corea del Nord, nel Vietnam del Nord e a Cuba, che sono state trasfigurate dalla Nuova Sinistra come Paesi modello sulla via del comunismo…
“Il fiorente radicalismo di Sinistra in Occidente e che colpisce brutalmente alle porte della Banca Centrale Europea a Francoforte, ad ogni vertice del G-20 od ogni Primo Maggio a Berlino, ha raggiunto il più alto livello d’integrazione nello Stato, non da ultimo grazie al sostegno di non pochi parlamentari, giornalisti e di esperti.
“Rispetto alla RAF, gli Antifa non hanno dei volti importanti. Per codardia, gli Antifa si coprono il viso e tengono segreti i loro nomi. Minacciano costantemente violenza e aggressioni ai danni di politici e agenti di polizia. Promuovono una politica finalizzata a provocare danni insensati alla proprietà che ammontano a ingenti somme. Ma la deputata Renate Künast (Verdi) di recente si è lamentata nel Bundestag che i gruppi Antifa non erano stati adeguatamente finanziati dallo Stato negli ultimi decenni. La parlamentare ha detto di essere preoccupata del fatto che le ‘ONG e gli Antifa sono costretti a battersi per raccogliere fondi e riescono solo a concludere contratti di lavoro a breve termine di anno in anno’. Queste parole sono state applaudite da Alliance 90 /Verdi, da Sinistra e da parte dei deputati dell’SPD.
“Ci si potrebbe chiedere se il movimento Antifa sia qualcosa di simile a una RAF ufficiale, un gruppo terroristico finanziato dallo Stato con il pretesto di ‘combattere contro la Destra'”.
La BfV, l’agenzia di intelligence interna tedesca, spiega la glorificazione della violenza da parte degli Antifa con le seguenti parole:
“Per gli estremisti di Sinistra, il ‘capitalismo’ viene interpretato come un generatore di guerre, di razzismo, di catastrofi ecologiche, di disuguaglianza sociale e di imborghesimento. Il ‘capitalismo’ è quindi più di un mero ordine economico. Nell’estremismo di Sinistra, il capitalismo determina la forma sociale e politica nonché la visione di una riorganizzazione sociale e politica radicale. Che si tratti di anarchici o di comunisti, tutti affermano che la democrazia parlamentare, come forma di governo borghese, dovrebbe essere assolutamente ‘superata’.
“Per questo motivo gli estremisti di Sinistra di solito ignorano o legittimano le violazioni dei diritti umani nelle dittature socialiste o comuniste o negli Stati che presumibilmente ritengono essere minacciati ‘dall’Occidente’. Fino ad oggi, i comunisti ortodossi e gli attivisti autonomi giustificano, elogiano e celebrano l’azione terroristica della Frazione dell’Armata Rossa o i terroristi stranieri di Sinistra che si presentano come i rappresentanti dei ‘movimenti di liberazione’ o addirittura come “combattenti della resistenza'”.
In Gran Bretagna, Anti-Fascist Action (AFA), un gruppo militante antifascista fondato nel 1985, ha dato vita al movimento Antifa negli Stati Uniti. In Germania, l’Antifaschistische Aktion-Bundesweite Organisation (AABO) è stata fondata nel 1992 per unire gli sforzi dei più piccoli gruppi Antifa sparsi in tutto il Paese.
In Svezia, Antifascistisk Aktion (AFA), un gruppo militante Antifa fondato nel 1993, conduce da più di trent’anni delle azioni di una violenza estrema contro i propri avversari. In Francia, il gruppo Antifa Action antifasciste, è noto per la sua feroce opposizione allo Stato di Israele.
Dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989 e il crollo del comunismo nel 1990, il movimento Antifa ha aperto un nuovo fronte contro la globalizzazione neoliberista.
Attac, creato in Francia nel 1989 per promuovere una tassa mondiale sulle transazioni finanziarie, guida ormai il cosiddetto movimento altermondialista che, come il Global Justice Movement, si è opposto al capitalismo. Nel 1999, Attac era presente a Seattle durante le violente manifestazioni che portarono al fallimento dei negoziati dell’OMC. Attac ha inoltre partecipato alle manifestazioni anticapitaliste contro il G7, il G20, l’OMC e la guerra in Iraq. Oggi, l’associazione è attiva in 40 Paesi, con più di un migliaio di gruppi locali e di centinaia di organizzazioni che appoggiano la rete. La struttura organizzativa decentralizzata e non gerarchica di Attac sembra essere il modello utilizzato da Antifa.
Nel febbraio 2016, il Comitato Internazionale della Quarta Internazionale gettò le basi politiche del movimento globale contro la guerra, che, come gli Antifa, accusa il capitalismo e il globalismo neoliberista di essere la causa di ogni conflitto militare:
“Il nuovo movimento contro la guerra deve essere anticapitalista e socialista, dal momento che non può esserci una lotta seria contro la guerra se non nella lotta per porre fine alla dittatura del capitale finanziario e del sistema economico che è la causa fondamentale del militarismo e della guerra”.
Nel luglio 2017, più di 100 mila manifestanti antiglobalizzazione e Antifa si sono radunati nella città tedesca di Amburgo per protestare contro il vertice del G20. Rivoltosi di Sinistra hanno devastato il centro della città. Un gruppo Antifa chiamato “G20 Welcome to Hell” si è vantato di come fosse stato in grado di mobilitare gruppi Antifa da tutto il mondo:
“Le mobilitazioni al vertice sono state dei momenti preziosi di incontro e di cooperazione tra i gruppi e le reti di Sinistra e anticapitalisti di tutta Europa e del mondo intero. Abbiamo condiviso esperienze e abbiamo combattuto insieme, abbiamo partecipato a delle riunioni internazionali, siamo stati attaccati da poliziotti sostenuti dall’esercito, abbiamo riorganizzato le nostre forze e abbiamo risposto. Il movimento antiglobalizzazione è cambiato, ma le nostre reti perdurano. Noi siamo attivi localmente nelle nostre regioni, città, villaggi e foreste. Ma noi combattiamo anche a livello transnazionale”.
Il Servizio di sicurezza interna della Germania, in un rapporto annuale, ha aggiunto:
“Le strutture estremiste di Sinistra hanno tentato di spostare il dibattito sulle violente proteste al vertice del G20 a loro favore. La diffusione di foto e notizie di presunte misure di polizia eccessive applicate durante le proteste ha forgiato un’immagine di uno Stato che ha stigmatizzato le proteste legittime e le ha represse con la violenza della polizia. Contro uno Stato del genere, hanno detto, ‘la resistenza militante’ non è soltanto legittima, ma anche necessaria”.
La Parte II di questa serie di articoli esaminerà le attività di Antifa in Germania e negli Stati Uniti.
Soeren Kern è senior fellow al Gatestone Institute di New York.
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Fonte originale : https://it.gatestoneinstitute.org/16136/storia-di-antifa
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